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Lo spirito di Archeologia moderna è ritrarre luoghi e oggetti ancora presenti tra noi, ma che hanno perso la funzione per la quale erano stati creati.
Inutili. Obsoleti.
Spesso si tratta di edifici, a volte di un semplice oggetto, come questa chiave.
I segni del tempo mostrano l'abbandono in cui sono stati lasciati.
Con un po' di malinconia, ci riportano al tempo in cui erano nuovi, utili e pieni di presente.
Eppure la chiave è davanti a noi, e osservandola ci accorgiamo che ha ancora un potere magnetico: ci attira in una dimensione temporale remota. Ci può aprire ancora chissà quali porte.
È come se ci sussurrasse: "io sono ancora qui, nonostante tutto; come la mettiamo?"
In questa foto ho utilizzato la tecnica del focus stacking. L'unione di più scatti (in questo caso 20) consente di ottenere una profondità di campo molto maggiore.
In questo modo, il soggetto presenta una zona a fuoco molto più profonda rispetto a ciò che normalmente sarebbe possibile.
PORTO D'ADDA, LUGLIO 2017
OLYMPUS OM-D E-M10 II, 60 mm. (1:2,8), ISO 200, f/5,6, 1/2 sec.
FOCUS STACKING, 20 SCATTI
POSTPRODUZIONE: LIGHTROOM, DxO, PHOTOSHOP
